GUIDA RAGIONATA ALLA LETTURA E ALL’EVENTUALE COMPILAZIONE DI PROPOSTE PER IL RAPPORTO DI AUTOVALUTAZIONE
Il rapporto di autovalutazione e il piano di miglioramento possono costituire validi strumenti per una riflessione su punti di forza e punti critici del nostro operato quotidiano, ad un patto: che tale riflessione, iniziata con la presentazione del percorso nel Collegio dei Docenti del 4-2-2015, non sia delegata al nucleo di autovalutazione, ma diventi occasione per ciascuno di ripensare le proprie scelte didattiche, di rivedere eventualmente prassi poco efficaci, di migliorare il nostro lavoro.
La presente breve guida vuole essere un’introduzione alla lettura dei documenti per un approfondimento personale (o, perché no?, a gruppi) del tema “autovalutazione”.
I documenti qui riportati sono di tipo differente:
- documenti normativi (1-3)
- restituzioni e relative sintesi (4-10)
- rapporto di autovalutazione (11)
- I documenti 1,2,3 riportano rispettivamente i testi di riferimento per la questione “autovalutazione”: il Dpr 80/2013, il DM 11/2014, la CM 47/2014. Conoscere il quadro normativo è sempre importante, perché la norma è un vincolo, ma anche una risorsa. Si segnala in particolare la prima parte della CM 47 (finalità della direttiva) cvhe riassume la filosofia di fondo dell’intervento del legislatore.
- I documenti dal 4 al 10 sono i documenti che ci sono stati inviati dai valutatori esterni nell’ambito del progetto “Valutazione e Miglioramento”, cui abbiamo partecipato negli scorsi anni. In particolare:
- Il 4 è la restituzione finale della “visita” dei valutatori nel gennaio 2014; dopo una prima parte di spiegazione sul progetto VM, ci sono alcuni giudizi su una decina di aree (vedere la parte “processi”, oggetto delle interviste e delle ricerche, comparate con i risultati di circa 380 istituti italiani.
- il 5 contiene un “copia e incolla” (per chi ha più fretta) delle osservazioni suddivise per aree
- il 6,7 e 8 contengono i resoconti dei questionari studenti docenti e genitori compilati nel giugno 2013 (teniamo conto che alcuni fattori potrebbero essere mutati).
- il 9 contiene un copia e incolla delle varie tabelle dei tre documenti precedenti.
- il 10 è un altro giudizio sul piano di miglioramento che era stato compilato da un gruppo di docenti e dal DS (si era scelta l’area della continuità e del curricolo verticale). Può essere utile per capire quali potrebbero essere i passaggi futuri nella compilazione del RAV e del piano di miglioramento.
- Il rapporto di autovalutazione, 11, (per il momento il documento disponibile è la guida al RAV) è invece il documento che individua:
- I dati del contesto in cui la scuola opera
- gli esiti del lavoro didattico
- i processi, divisi nelle due aree: pratiche educative e didattiche – pratiche gestionali e organizzative (quattro più tre, sette in tutto; corrispondono, all’incirca, alle dieci aree del progetto VM).
- Il processo di autovalutazione vero e proprio.
- l’individuazione delle priorità, cioè di quei campi in cui, in base all’analisi precedente, la scuola deve intervenire per migliorarsi.
In particolare, quali sono gli “spazi” del rapporto in cui la scuola è chiamata ad esprimersi?
Nella sezione a) in ciascuna sottosezione (popolazione scolastica, territorio e risorse, ecc) dopo gli indicatori e le domande guida sono presenti riquadri da riempire, intitolati OPPORTUNITA’ E VINCOLI.
Nella sezione b), analogamente, sono presenti indicatori, domande guida e altri riquadri da riempire denominati PUNTI DI FORZA, PUNTI DI DEBOLEZZA. Inoltre è presente una rubrica valutativa (completata solo per alcuni “valori” in cui si chiede di “posizionare” la scuola nella scala indicata (da “molto critica” ad “eccellente”, con eventuali correzioni), indicando le motivazioni della scelta della posizione. La parte sulle competenze chiave e di cittadinanza NON contiene indicatori predefiniti, perché essi devono essere individuati dalla scuola, in base alle competenze che si ritengono importanti da acquisire.
anche la sezione c) contiene indicatori, domande guida, riquadri con punti di forza e debolezza, rubriche valutative (e motivazione del giudizio assegnato) per ciascuna delle sette aree. E’ forse la parte in cui è meglio possibile analizzare la situazione e individuare le criticità.
La sezione d) contiene domande sul percorso di autovalutazione della scuola.
Nella sezione e) si individuano priorità, obiettivi di processo e traguardi di lungo periodo. E’ la parte in cui può emergere l’idea della scuola che vogliamo costruire in un periodo di tre anni.
PER NON DELEGARE IL LAVORO NELLE MANI DI ALCUNE PERSONE SI PROPONE A CIASCUN DOCENTE DI COMPILARE IL RAV, ANCHE PARZIALMENTE, CON APPORTI PERSONALI E L’INDIVIDUAZIONE DEI PUNTI DI FORZA E DI CRITICITA’ DELL’ISTITUTO. POTREBBE PER ESEMPIO ESSERE MOLTO UTILE UN CONTRIBUTO CHE COMPORTI LA COMPILAZIONE DELLA SEZIONE C) O ALMENO DELLE PARTI RELATIVE AI PROCESSI DIDATTICI.
1) dpr 80-13-regolamento-snv
2) dm 11-del-18-settembre-2014-sistema-nazionale-di-valutazione-triennio-2014-2017
3) cm 47_14
4) rapallo Rapportodivalutazione-ValutazioneeMiglioramentoINVALSI pdf (1)-896_GEIC85700D-
5) restituzione sintesi
6) GEIC85700D – Rapporto Questionario Studenti
7) GEIC85700D – Rapporto Questionario Insegnanti
8) GEIC85700D – Rapporto Questionario Genitori
9) tabella con dati questionario alunni docenti genitori
10) analisi critica al piano miglioramento GEIC85700D
11) RAV_24_11_2014_guida al RAV




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